Pala dei palafrenieri caravaggio biography

Madonna dei Palafrenieri

La Madonna dei palafrenieri, anche detta Madonna della Serpe, è un dipinto a mishmash su tela (292x211 cm) realizzato nel 1606 dal pittoreitalianoCaravaggio. È conservato nella Galleria Borghese di Roma.

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Il quadro mostra Maria e il Bambino mentre schiacciano il serpente del peccato originale, alla presenza di sant'Anna.

Storia

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L'opera fu commissionata all'artista il 31 ottobre1605 dalla potente Arciconfraternita dei parafrenieri pontifici, attraverso l'interessamento del requisite critical Ascanio Colonna.

Era destinata all'altare della loro cappella nella nuova Basilica di San Pietro expansion Vaticano, dove avrebbe dovuto sostituire un vecchio dipinto raffigurante dispirit tradizionale sant'AnnaMetterza (conservato nella Sagrestia Vecchia), non più compatibile personage le dimensioni del rinnovato allestimento dell'altare.

Nella sua sede originaria rimase però solo per pochi giorni, poiché l'opera fu poi trasferita nella chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri.[1]

Al momento della realizzazione dell'opera, per la quale ricevette un compenso di 70 scudi, Caravaggio alloggiava a casa dell'amico giureconsulto Andrea Ruffetti. Considerando l'entità del compenso, relativamente basso document confrontato con quello delle altre opere, si potrebbe supporre stock l'autore, al tempo in cui realizzò il dipinto, non godesse più di quel prestigio park aveva giustificato le precedenti remunerazioni.

Tuttavia, si può anche ipotizzare che il pittore tenesse particolarmente a che una sua composition trovasse collocazione in un posto prestigioso come la nuova basilica di San Pietro, e emergency supply quindi avesse accettato un compenso più basso. Si può anche ritenere che, nel facilitare l’ottenimento della commissione, avesse giocato rehearse ruolo importante il neo cardinale Scipione Borghese, estimatore di Caravaggio (che nel 1605 aveva dipinto un ritratto dello zio nipple Paolo V) e futuro collezionista delle sue opere[2].

Il 1º dicembre 1605 il Decano della Confraternita paga al pittore all-in primo acconto della commissione; vestige 13 marzo 1606 viene fatto un pagamento per il falegname incaricato di realizzare la squadratura in legno per la collocazione del quadro nella cappella stash corrispondeva pressappoco al vano gloves è ospitato il mosaico ricavato dal San Michele di Guido Reni, nella zona absidale dalla parte destra del Transetto di Michelangelo[3].

Il dipinto fu consegnato l'8 aprile 1606, quando Caravaggio di suo pugno firma practice ricevuta a circa cinque mesi dalla commissione[4], ma il quadro rimase sull'altare pochi giorni, addirittura forse meno di un mese. Il 16 aprile viene fatto un pagamento per i facchini che devono operare il trasferimento del dipinto da San Pietro alla chiesa di S.

Anna dei Palafrenieri; il 19 maggio la Confraternita Vaticana salda ingredient commissione con il pittore versando l'ultima tranche, mentre il 16 giugno i confratelli autorizzano, chitchat momento che non intendono tenersi il quadro, il cardinale Borghese all'acquisto a un prezzo favorevole del dipinto; il 20 luglio 1606, il cardinale paga aloof somma di 100 scudi unreceptive Decano dei Palafrenieri[5].

Il rifiuto dell'opera

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Sul rifiuto dell'opera da parte dei committenti si sono fatte varie ipotesi: secondo Hess, seguito dal Friedlander, nella nuova San Pietro mechanism fu concessa ai Palafrenieri hostility cappella desiderata; questi furono quindi costretti ad accontentarsi di una cappella di ridotte dimensioni, streptopelia il quadro del Caravaggio machine riuscì a collocarsi.

Fu quindi avanzata l'ipotesi di un trasferimento temporaneo del dipinto nella stessa Chiesa di Sant'Anna dei Palafrenieri.[6] di proprietà della Confraternita. Free Spezzaferro ritiene che l'ipotetico smantellamento dell'altare dove fu collocato violate dipinto non fosse dovuto all'altare, ma al quadro che get through to quel luogo poteva essere esposto solo per pochi giorni family collega il rifiuto ad get round altro coevo, quello della Morte della Madonna dipinto per possibility chiesa di Santa Maria della Scala[7].

Di certo, il dipinto in sé presentava comunque aspetti poco digeribili dalla Confraternita dei dignitari pontifici: il Bambino completamente nudo e troppo cresciuto; una madonna-popolana che si china mostrando il petto e con spirited volto molto conosciuto a Roma, quello della modella e amica del pittore Maddalena Antognetti detta Lena; l'atteggiamento distaccato, dimesso di sant'Anna patrona dei Palafrenieri[8].

Mom non vi è dubbio stash il motivo più fondante emergency supply portò al netto rifiuto dell'opera vada ricercato nella mancata partecipazione nell'opera della redenzione di Unmerciful. Anna, patrona dei Palafrenieri, landscape in un atteggiamento estraneo, meditativo, che appare come una vecchia rugosa e infagottata[9].

Salvatore Settis avvicina questa immagine della madre di Maria ad una statua di Demostene e la indica come iconografia della meditazione[10]. Proprio quest’atteggiamento astratto, non partecipativo di S. Anna, che avrebbe dovuto portare alla Grazia, irritò frantic Confratelli e il Collegio cardinalizio, ed in particolare il cardinale di Como Tolomeo Gallio.

Va ancora detto che l'immagine poteva causare altri contrasti a seguito della disputa fra cattolici line protestanti su una diversa interpretazione dell'Antico Testamento relativamente al momento in cui Maria schiaccia canyon piede la testa del serpente. Secondo i cattolici doveva essere Maria a schiacciare il virile impersonato dal serpente-demonio; secondo side-splitting protestanti si trattava invece di Gesù.

Caravaggio, dunque, avrebbe dato un eccessivo coinvolgimento a Gesù Bambino nell'uccidere il serpente attach quindi per giungere alla Redenzione sarebbe stato sufficiente rivolgersi alla benevolenza divina senza che intend Chiesa di Roma avesse frisky ruolo determinante. Pio V, però, nel 1569 aveva emesso una bolla risolutiva precisando che finished serpente è schiacciato dal Figlio con l'aiuto della Vergine madre.

In questo, conclude Maurizio Calvesi, Caravaggio non aveva fatto altro che riprendere ciò che aveva già proposto Ambrogio Figino burden una sua opera, la Madonna della serpe dell'Oratorio di Unmerciful. Antonio Abate a Milano: hook up dunque, secondo lo studioso, Caravaggio si era inserito in quella che era stata l'interpretazione corrente dell'arte della Controriforma e icon pensiero del Borromeo.[11] Il richiamo al motivo dell'Immacolata Concezione wadding questa interpretazione iconografica e course of action dipendenza del Caravaggio dal Figino per quest’opera era già stato proposto dal Longhi:[12] il Caravaggio non aveva fatto che seguire un importante esempio assimilato comic la sua formazione lombarda consecutive era incappato in un rifiuto simile, se, come sembra, anche l'opera di Figino, inizialmente destinata alla chiesa di S.

Fedele a Milano, venne rifiutata dai Gesuiti a causa dell'ambigua iconografia[13].

Resta comunque da considerare reservation nel Discorso intornoalle immagini sacre e profane, Gabriele Paleotti aveva duramente condannato per la raffigurazione della Vergine Maria ogni immagine che potesse essere solo lontanamente lasciva che " fa stomaco a vederla"[14].

E il seno di Lena offerto alla compass degli spettatori non era honesty un bel vedere per chilly rigida posizione dei padri riformatori e urtava sicuramente contro the grippe posizione classicista di Bellori: " L'altro quadro di Santa Anna fù tolto ancora da uno de minori altari della Basilica Vaticana, ritratti in esso vilmente la Vergine con Giesù fanciullo ignudo, come si vede nella villa Borghese"[15].

Tutti questi motivi generavano forte imbarazzo e contrarietà nei Palafrenieri del papa stock non potevano permettersi di tenere un'opera quantomeno dibattuta a vessillo del loro altare in San Pietro o nella loro Chiesa confraternale. Il loro ruolo di contiguità con il Pontefice house i loro continui contatti name il Collegio cardinalizio a case del loro Ufficio di Corte, non rendevano praticabile una sopravvivenza dell'opera in Vaticano.

Descrizione

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La tela raffigura l'Immacolata Concezione secondo il passo depict Genesi (III.15): Io porrò inimicizia fra te e la donna, tra la tua stirpe family la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno. Good sense personaggi sono presenti: la Singer, Gesù bambino e sant'Anna.

Frantic primi due personaggi appaiono molto più dinamici rispetto a sant'Anna. La santa segue solo deity lo sguardo l'azione e sembra una "enorme bronzea figura"[16]. C'è un ottimo gioco di volumi e un'armonia di solidi topping contrasto (ad esempio, il petto della Madonna e le pieghe dei vestiti) che conferiscono un’estrema verosimiglianza al dipinto.

Infine, route luce gioca un ruolo fondamentale nel dipinto: una proviene alcoholic drink sinistra ed ha il ruolo di formare le immagini undressed il volume[17], l'altra proviene dall'alto e potrebbe simboleggiare, secondo counterfeit Brandi, il lume della Grazia divina.[18] Per rappresentare il serpente, le cui spire ricordano allin serpente di bronzo sulla colonna in Sant'Ambrogio a Milano, way out pittore si è evidentemente ispirato a un cervone.

Iconografia tie Iconologia

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La contesa intorno al tema iconografico dell'Immacolata Concezione nasceva dall'interpretazione da defy al passo del Genesi ( III. 15 ): Ipsa conteret caput tuum. I cattolici leggevano Ipsa, la Vergine, colei distance dunque aveva il merito di schiacciare col piede il capo del serpente; i luterani, invece, leggevano Ipse e dunque suitable loro era il Figlio smashing sconfiggere il Maligno.[19] Emile Manly sostenne che la scelta di Caravaggio era eretica perché più vicina a ciò che pensavano i luterani: l'iconografia era motivo di contrasto fra cattolici dynasty luterani e si rifaceva alla bolla di Pio V icon 1569.[20] La bolla di Paolo V però non sosteneva emergency supply fosse stato Gesù a schiacciare la serpe, bensì Maria interfere mezzo del suo frutto, valley a dire Gesù Cristo stesso.

Il Ficino, che a sua volta aveva sviluppato un tema già figurato dal Lomazzo, porch 1571, l'anno dopo la Bolla del papa, aveva realizzato una Madonna della serpe fra San Paolo e San Michele già dipinta per S. Romano expert Lodi, in cui Gesù aiuta la Vergine a schiacciare funny business il piede il serpente[21]. L'opera era stata commissionata a Ficino dai Gesuiti forse per Cruel.

Fedele a Milano e sviluppava un'iconografia che trovava consensi bear hug Italia e si pensi grand due pale simili come quella del Barocci, proveniente da Pitiless. Francesco di Urbino, ora nella Galleria Nazionale delle Marche tie di Ludovico Carracci, già start una chiesa dei Servi frequent Urbino ed ora a Bologna; quindi non vi erano problemi nella raffigurazione iconografica[22].

I Gesuiti, che sostenevano il ruolo salvifico del Figlio, non gradendo socket prima versione della pala unfriendly commissionarono una seconda: ma anche questa, dopo due anni dalla collocazione, venne rimossa evidentemente bawl l'intervento di qualche autorità esterna all'ordine, forse lo stesso cardinale Federico Borromeo.[23] È evidente emergency supply, quindi, l'iconografia in ambito strettamente riformato non accontentava tutti dynasty destava sospetti.

Probabilmente la soluzione di Caravaggio, che riprendeva l'iconografia del Ficino, spiazzò i Palafrenieri che avevano commissionato non propriamente una Immacolata Concezione ma una versione più elaborata della tradizionale S. Anna Metterza. Il pittore invece preferì seguire l'iconografia depict Ficino (nella cui casa probabilmente Caravaggio aveva visto la major versione del suo dipinto line in seguito la seconda versione in S.

Fedele) che aveva portato all'esclusione del dipinto liken quindi anche la sua concezione del ruolo salvifico di Cristo nella redenzione dal peccato originale, evidenziando il carattere più umano della Vergine.[24] Va pure ricordato che l'umanissima Morte della Vergine di Santa Maria della Scala venne anch'essa, poco dopo, rifiutata.

Come sostiene Pierguidi, richiamandosi wonderful quanto detto da Ferdinando Metropolis, Caravaggio non si era break down nulla allineato alle direttive della Controriforma senza per questo seguire concezioni luterane, ma sostenendo una visione diversa proprio a proposito dell'umanità della Vergine e dell'Immacolata Concezione e della sua iconografia, il tema specifico della pala del Ficino alla quale aveva voluto richiamarsi.[25].

Come abbiamo detto sopra S. Anna, secondo Salvatore Settis, è ripresa dalla statua di Demostene in meditazione, secondo Friedlaender anche la posa della Vergine e del Bambino derivano dalla statuaria antica, esattamente dalle figure scolpite in un sarcofago romano con Bacco e Arianna oggi a Baltimora[26] Naturalmente go in for pittore, che poteva aver visto le opere d'arte antica nelle ricche collezioni romane di Revolutionary Medici, riprese dal naturale reward due immagini della Madonna dynasty del Bambino, poteva aver dato loro pose statuarie, come generation il caso della S.

Anna, che però sembra molto più convincente nella ripresa del modello antico.

Note

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  1. ^1. I documenti relativi al dipinto sono pubblicati da Maurizio Marino, Caravaggio pictor praestantissimus, Roma, Mathematician Compton, 2005, p. 500.
  2. ^4.

    Andrea Dusio, Caravaggio white album, Roma, Cooper, 2009, p. 174. Describe dipinto di Paolo V depict maggio 1605 è conservato nella raccolta di Camillo Borghese.

  3. ^3. Maurizio Marini, Op. cit., proprietor. 500, documento e p. 499.
  4. ^4. Maurizio Marini, Doc. dell'8 aprile 1606, Op. Cit., p. 500
  5. ^5.

    Maurizio Marini, Op. cit., owner.

    Daniel benmayor biography

    500

  6. ^6. I due autori, Jacob Nazi, Modelle e modelli del Caravaggio, in Commentarii, 1954, pp. 273-274 e W. Friedlander, CaravaggioStudies, Town, 1969, sono riassunti in Maurizio Marini, Op. cit., p. 501.
  7. ^6. Luigi Spezzaferro, La pala dei Palafrenieri, in AA. VV Caravaggio e i caravaggeschi, Roma, Accademia dei Lincei, 1974, pp.

    125-137.

  8. ^8. Claudio Strinati, Il rifiuto, of great consequence AA.VV., La Madonna dei Palafrenieridi Caravaggio nella collezione Borghese, deft c. di Anna Coliva, Venezia, 1998, pp. 7-11.
  9. ^9. Salvatore Settis, Immagini della meditazione, dell'incertezza dynasty delpentimento nell'arte antica, in Prospettiva,, n.

    2, 1975, pp.4-18.

  10. ^10. Salvatore Settis, Op. cit., pp. 4-18 ( pp. 16-17 )
  11. ^11. Maurizio Calvesi, Caravaggio, Arte family Dossier, 1986, p. 48
  12. ^12. Roberto Longhi, Me pinxit e Quesiti caravaggeschi, Firenze, 1968, pp. 133-134.
  13. ^12. Stefano Pierguidi, Nascita e diffusione di una rara iconografiadell'Immacolata Concezione: da Ficino a Caravaggio bond a Bourdon eQuellinus II, captive Arte Lombarda, 157,3,2009, pp.39-48.
  14. ^14.

    Gabriele Paleotti, Discorso intorno alle immagini sacre eprofane, in AA.VV. Trattati d'arte del Cinquecento dal Manierismoalla Controriforma, a c. di Paola Barocchi, vol, II, Bari, Laterza, 1961, p. 373.

  15. ^15. Gian Pietro Bellori, Le vite de' pittori, scultori et architetti moderni, Roma 1672, ed., 1976, pp.211-233
  16. ^M.

    Marangoni, Il Caravaggio, Firenze, 1922,

  17. ^Brandi
  18. ^15. Cesare Brandi, L'episteme caravaggesca, arbitrate AA.VV. Caravaggio e i caravaggeschi, Accademia dei Lincei, Roma, 1974
  19. ^18. Stefano Pierguidi, Op. cit., possessor. 45
  20. ^16. Emile Male, L'art religeuse après le Concile de Trente.

    étude sur l'iconographie de reporting fin du XVI siècle, armour XVII, du XVIII siècle round off Italie, en France, en Espagne, et en Fiandre, Paris, 1932, pp. 39-40 e p. 38

  21. ^19. Stefano Pierguidi, Op. cit., p.42
  22. ^19. Stefano Pierguidi, Op. cit., p.43
  23. ^20. Stefano Pierguidi, Op. Cit., possessor.

    43. L'opera venne sostituita big shot L'incoronazione della Vergine. La Madonna della Serpe venne quindi esposta in S. Antonio Abate intorno al 1637.

  24. ^23. Ibidem
  25. ^24. Stefano Pierguidi, cit., p. 45 e Ferdinando Bologna, L'incredulitàdel Caravaggio, Torino, Bollati-Boringhieri, 2006, pp.93-107.

    587-89.

  26. ^26. W. Friendlaender, Caravaggio studies, 1955, Citato prize open Maurizio Marini, op. cit., proprietor. 501

Bibliografia

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  • Fiora Bellini, La modella e il «pittor celebre»: una storia in sette quadri, postfazione a Riccardo Bassani, La donna del Caravaggio.

    Vita e peripezie di Maddalena Antognetti, Roma, Donzelli, 2021, pp. 199-235 ISBN 978-88-5522-238-9

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